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«Contes à rire en vers», 'racconti comici in versi', come li aveva definiti Joseph Bédier, i fabliaux (diminutivo del francese fable, dal latino Fabula) sono brevi racconti composti nella Francia nord-orientale fra XIII e XIV secolo. Ad essi è infatti affidata una rappresentazione scherzosa e satirica di personaggi e situazioni sconosciuti alla contemporanea letteratura epica e romanzesca ed alle connesse nozioni sociali ed economiche, legati invece alla nascente società borghese. Questa prospettiva viene restituita (in positivo e in negativo, in base allo statuto degli autori) attraverso l'attivazione di materiali molteplici, che variano dalla semplice battuta comica, di provenienza anche dotta, all'evocazione fantastica sovente desunta dalla cultura folclorica (come un viaggio nel Paese di Cuccagna o presso un mercato di straordinarie merci). Sempre però, la cifra espressiva viene attivata attraverso l'esaltazione dell'intelligenza, intesa come astuzia, come perspicacia, come sapienza del buon vivere, come arte di trarsi d'impaccio, come senso dell'attualità.